Torri e mulini a vento sul Monte Argentario: affinità tipologiche ed esigenze funzionalidi Maria Giovanna Putzu

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Published in Opus 2/2018. Quaderno di storia architettura restauro disegno

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Descrizione

Una serie di torri di avvistamento furono costruite lungo la costa toscana durante il Medioevo e il Rinascimento come primo sistema di difesa contro gli attacchi dei pirati. Il periodo tra la metà del XV e l’inizio del sedicesimo secolo vide lo sviluppo del porto nell’area Portercolese e l’inizio di un’intensa attività economica e commerciale. I mulini esistenti subirono un restauro significativo e molti nuovi furono eretti. Inoltre, in seguito all’istituzione dello Stato dei Presìdi, il re Filippo II di Spagna fece costruire una serie di torri e fortezze per difendere la costa del nuovo stato. Nel 1558 fu restaurata la Rocca di Porto Ercole e costruito il Forte Filippo. È molto probabile che mentre si svolgevano i lavori su queste due fortificazioni, anche le infrastrutture esistenti, compresi i mulini e il porto, subirono una sorta di ricostruzione. Torri a forma circolare con o senza base sono forme architettoniche che vengono trovate e utilizzate sia per la fortificazione che per la fresatura. Le prime torri rotonde con pianta circolare furono probabilmente costruite sulla costa toscana dai Pisani nel Medioevo. Questa forma fu quindi ampiamente utilizzata, specialmente tra il XVI e il XVII secolo, durante l’espansione del dominio spagnolo nel Mediterraneo. A parte alcuni dettagli che differenziano ciascuna torre, alcune caratteristiche principali rimangono generalmente costanti nel tempo e nelle diverse aree geografiche interessate dal fenomeno. I mulini a vento erano molto popolari nel Nord Europa e nella penisola iberica, mentre erano poco utilizzati in Italia. Il primo documento attestante la presenza di mulini a vento in Toscana risale alla prima metà del XIII secolo. Il nostro studio inizia con una classificazione storica e territoriale dei fenomeni relativi alla costruzione di strutture di difesa e di fresatura con particolare attenzione alla regione Toscana. Il suo scopo è quindi quello di ripercorrere le principali fasi costruttive del caso specifico, interessante ed emblematico dell’adattamento polifunzionale di una struttura a torre, ovvero la cosiddetta Torre del Mulinaccio sul Monte Argentario. Infatti questa particolare struttura non solo era utilizzata come mulino, ma serviva anche come avamposto per la difesa e come torre di avvistamento, appartenente alle strutture fortificate erette alle sue spalle sulla cima di Monte Filippo, che domina la frazione di Porto Ercole e l’intera baia del vecchio porto dal nord-est. Infatti, il caso in questione ci consente di esaminare la formazione, lo sviluppo e l’adattamento di due tipi di edifici destinati ad un uso essenzialmente diverso, ma le cui caratteristiche e funzioni morfologiche e costruttive – con l’eccezione di alcuni, particolari accorgimenti tecnici – sono simili e intercambiabile.

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Una serie di torri di avvistamento furono costruite lungo la costa toscana durante il Medioevo e il Rinascimento come primo sistema di difesa contro gli attacchi dei pirati. Il periodo tra la metà del XV e l'inizio del sedicesimo secolo vide lo sviluppo del porto nell'area Portercolese e l'inizio di un'intensa attività economica e commerciale. I mulini esistenti subirono un restauro significativo e molti nuovi furono eretti. Inoltre, in seguito all'istituzione dello Stato dei Presìdi, il re Filippo II di Spagna fece costruire una serie di torri e fortezze per difendere la costa del nuovo stato. Nel 1558 fu restaurata la Rocca di Porto Ercole e costruito il Forte Filippo. È molto probabile che mentre si svolgevano i lavori su queste due fortificazioni, anche le infrastrutture esistenti, compresi i mulini e il porto, subirono una sorta di ricostruzione. Torri a forma circolare con o senza base sono forme architettoniche che vengono trovate e utilizzate sia per la fortificazione che per la fresatura. Le prime torri rotonde con pianta circolare furono probabilmente costruite sulla costa toscana dai Pisani nel Medioevo. Questa forma fu quindi ampiamente utilizzata, specialmente tra il XVI e il XVII secolo, durante l'espansione del dominio spagnolo nel Mediterraneo. A parte alcuni dettagli che differenziano ciascuna torre, alcune caratteristiche principali rimangono generalmente costanti nel tempo e nelle diverse aree geografiche interessate dal fenomeno. I mulini a vento erano molto popolari nel Nord Europa e nella penisola iberica, mentre erano poco utilizzati in Italia. Il primo documento attestante la presenza di mulini a vento in Toscana risale alla prima metà del XIII secolo. Il nostro studio inizia con una classificazione storica e territoriale dei fenomeni relativi alla costruzione di strutture di difesa e di fresatura con particolare attenzione alla regione Toscana. Il suo scopo è quindi quello di ripercorrere le principali fasi costruttive del caso specifico, interessante ed emblematico dell'adattamento polifunzionale di una struttura a torre, ovvero la cosiddetta Torre del Mulinaccio sul Monte Argentario. Infatti questa particolare struttura non solo era utilizzata come mulino, ma serviva anche come avamposto per la difesa e come torre di avvistamento, appartenente alle strutture fortificate erette alle sue spalle sulla cima di Monte Filippo, che domina la frazione di Porto Ercole e l'intera baia del vecchio porto dal nord-est. Infatti, il caso in questione ci consente di esaminare la formazione, lo sviluppo e l'adattamento di due tipi di edifici destinati ad un uso essenzialmente diverso, ma le cui caratteristiche e funzioni morfologiche e costruttive - con l'eccezione di alcuni, particolari accorgimenti tecnici - sono simili e intercambiabile.

Informazioni aggiuntive

Autore: Maria Giovanna Putzu EAN/ISB: 9788849237122-1
Editore: Gangemi Editore Protezione: acs4 |
Formati disponibili: epub Pagine versione cartacea:
Lingua: it Estratto: Leggi

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