Dante, Petrarca, Ariosto, D’Annunzio, Umberto Saba… sulla scia dei grandi maestri della poesia italiana, il poeta Ugo Chiesa sceglie la rima e il verso come fondamento della sua arte. Questo avviene sulla scia del labor limae di Orazio, laddove ogni verso è il frutto di un ampio percorso, interiore ed esteriore, vitale ed artistico, che equivale all’estrazione degli oli essenziali, generando un’unione armonica di significante e significato.

«È fin dai tempi del liceo che il sommo Dante mi conquistò con la sua ineguagliabile Divina Commedia, e nel ’78, all’età di 20 anni, volli cimentarmi usando i suoi endecasillabi in rima ABA BCB CDC… La cosa mi piacque ed iniziai ad utilizzare rime e metriche diverse anche per chiunque me ne facesse richiesta per eventi, festeggiamenti, pensionamenti di colleghi, in cui introducevo sempre una giusta dose di ironia. Ogni mio scritto è comunque ispirato a fatti e/o persone reali che hanno attraversato la mia vita.»