Porcospini digitalidi Davide Sisto

10,99
EBOOK
    ACS4:
  • Kobo

  • iOS

  • Android

  • PC e laptop

  • Kindle

Con app gratuita Adobe Digital Editions - Leggi le nostre guide per maggiori informazioni

Vivere e mai morire online

COD: EDGT366667 Categorie: , Tag: ,

Descrizione

Nel 1851 Arthur Schopenhauer formula una celebre metafora per descrivere la difficoltà di articolare il rapporto tra vicinanza e lontananza nelle relazioni. In una fredda giornata d’inverno, alcuni porcospini si avvicinano per scaldarsi l’un l’altro e non rimanere assiderati. Ben presto però sentono il dolore delle reciproche spine, e sono costretti ad allontanarsi. Quando poi il bisogno di scaldarsi li porta di nuovo a stare insieme, si ripete il primo problema; e così via, sballottati avanti e indietro
tra i due malanni. Partendo da questa metafora, Davide Sisto spiega che cosa accade oggi allorché, con l’allargarsi degli spazi virtuali (Facebook, Instagram, WhatsApp ecc.) e con le conseguenze della pandemia di COVID-19, vicinanza e lontananza non sono più formulate solo in termini di presenza fisica, ma anche come prossimità digitale e virtuale. Costretti a «congelare» i nostri corpi all’interno delle abitazioni domestiche, durante la pandemia non abbiamo mai smesso di agire fisicamente nel mondo. Alla fragilità dei nostri corpi biologici abbiamo sopperito con la presunta intangibilità dei nostri corpi digitali. Che hanno continuato
a comunicare attraverso fotografie, riflessioni e canzoni; a frequentare conferenze, lezioni, riunioni; perfino ad assistere a funerali, ovviamente virtuali. Quella che si è verificata (e continua a verificarsi) è una vera e propria metamorfosi antropologica, che ci costringe a ripensare alcune categorie fondamentali del nostro immaginario: il legame tra corpo e immagine, reale e virtuale, presenza e assenza, tra l’io e le sue molteplici identità virtuali.
Da un punto di vista emotivo e psicologico, spiega Sisto, i corpi digitali influenzano direttamente il nostro modo di stare nel mondo. E ci svelano che, per quanto immersi fino alla punta dei capelli nella nuova civiltà digitale, non smettiamo di avere bisogno della vicinanza degli altri. Di essere porcospini digitali, sballottati avanti e indietro tra il bisogno di solitudine e quello del contatto.

Informazioni aggiuntive

Format

,

Recensioni

Non ci sono ancora recensioni.

Solamente clienti che hanno effettuato l'accesso ed hanno acquistato questo prodotto possono lasciare una recensione.

Descrizione

Nel 1851 Arthur Schopenhauer formula una celebre metafora per descrivere la difficoltà di articolare il rapporto tra vicinanza e lontananza nelle relazioni. In una fredda giornata d’inverno, alcuni porcospini si avvicinano per scaldarsi l’un l’altro e non rimanere assiderati. Ben presto però sentono il dolore delle reciproche spine, e sono costretti ad allontanarsi. Quando poi il bisogno di scaldarsi li porta di nuovo a stare insieme, si ripete il primo problema; e così via, sballottati avanti e indietro
tra i due malanni. Partendo da questa metafora, Davide Sisto spiega che cosa accade oggi allorché, con l’allargarsi degli spazi virtuali (Facebook, Instagram, WhatsApp ecc.) e con le conseguenze della pandemia di COVID-19, vicinanza e lontananza non sono più formulate solo in termini di presenza fisica, ma anche come prossimità digitale e virtuale. Costretti a «congelare» i nostri corpi all’interno delle abitazioni domestiche, durante la pandemia non abbiamo mai smesso di agire fisicamente nel mondo. Alla fragilità dei nostri corpi biologici abbiamo sopperito con la presunta intangibilità dei nostri corpi digitali. Che hanno continuato
a comunicare attraverso fotografie, riflessioni e canzoni; a frequentare conferenze, lezioni, riunioni; perfino ad assistere a funerali, ovviamente virtuali. Quella che si è verificata (e continua a verificarsi) è una vera e propria metamorfosi antropologica, che ci costringe a ripensare alcune categorie fondamentali del nostro immaginario: il legame tra corpo e immagine, reale e virtuale, presenza e assenza, tra l’io e le sue molteplici identità virtuali.
Da un punto di vista emotivo e psicologico, spiega Sisto, i corpi digitali influenzano direttamente il nostro modo di stare nel mondo. E ci svelano che, per quanto immersi fino alla punta dei capelli nella nuova civiltà digitale, non smettiamo di avere bisogno della vicinanza degli altri. Di essere porcospini digitali, sballottati avanti e indietro tra il bisogno di solitudine e quello del contatto.

Informazioni aggiuntive

Autore: Davide Sisto EAN/ISB: 9788833936444
Editore: Bollati Boringhieri Protezione: acs4 |
Formati disponibili: epub, pdf Pagine versione cartacea: 160
Lingua: it Estratto: Leggi

Ti consigliamo di leggere le guide per gli ebook acquistati su Winleoo per avere maggiori informazioni su come consultare gli ebook dopo l'acquisto.

Hai ancora dei dubbi? Dai un'occhiata alle nostre FAQ.

Dopo il checkout, riceverai un link tramite email per poter effettuare il download.

In caso di richiesta di rimborso, è possibile effettuarla tramite l'apposito modulo.

Informazioni sull'autore

Davide Sisto
Davide Sisto è assegnista di ricerca presso l’Università di Trieste. Si occupa da molti anni di tanatologia, cultura digitale e postumano. Insegna presso il Master «Death Studies & the End of Life» dell’Università di Padova e tiene laboratori di cultura cyborg e realtà aumentata presso l’Università di Torino. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato: La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell’epoca della cultura digitale (2018), tradotto in inglese, spagnolo e tedesco e Ricordati di me. La rivoluzione digitale
tra memoria e oblio (2020), tradotto in inglese e finlandese.

Recensioni

Non ci sono ancora recensioni.

Solamente clienti che hanno effettuato l'accesso ed hanno acquistato questo prodotto possono lasciare una recensione.